giovedì, Settembre 12, 2024

La Storia dell’Ordine del Dragone

 

Con una finalità  quasi del tutto religiosa, quella di difendere la Chiesa dagli eretici Hussiti e sullo sfondo di alcune guerre per il possesso della Bosnia, con l’aiuto di una grande parte della nobiltà ungherese, guidata dalle famiglie di Garai e di Celje, Sigismondo I di Lussemburgo e la sua seconda moglie, la regina Barbara von Cilli, crearono il 12 (forse 13) Dicembre 1408l’Ordine del Drago Rovesciato. Comunque a tutt’oggi la data di fondazione dell’Ordine è oggetto di discussione. Alcuni storici accreditano la data al I° Dicembre 1387, altri al 1418.
L’ordine del Dragone adottò come effigie il Drago agonizzante rovesciato su se stesso con una croce al centro. Esso volle indicare la vittoria dell’ortodossia cattolica sull’eresia e sul male e la sconfitta degli infedeli ed eretici che sarebbe avvenuta di lì a poco. I suoi membri portarono al collo  l’emblema a guisa di pendaglio e indossarono sull’armatura una lunga tunica scarlatta e un mantello verde (a simboleggiare la pelle del Drago e il suo ventre insanguinato) fermato da una fibbia. Le insegne autentiche dell’Ordine oggi sono esposte all’Ehemals Staatiche Museum di Berlino e al Bayeriches Nationalmuseum di Monaco di Baviera.
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Il nome tedesco per questo ordine era “Drachenordens” e in latino “Societatis draconistrarum o draconistarum”.

I suoi atti, scritti in latino, la chiamano società (societas), i cui membri portano il signum draconis, ma non le attribuiscono alcun nome ufficiale. I documenti contemporanei, tuttavia, fanno riferimento all’ordine con una varietà di nomi simili anche se non ufficiali, come Gesellschaft mit dem Drachen, Divisa seu Societas Draconica, Societas Draconica seu Draconistarum e Fraternitas Draconum o DraconisL’Ordine fu, in una certa misura, modellato sul precedente ordine monarchico ungherese, l’Ordine di San Giorgio. 
L’Ordine del Drago, che alcuni confondono con una semplice decorazione, è stato davvero una istituzione, proprio come gli altri ordini cavallereschi nati in epoca medievale. La creazione dell’ordine fu un esempio all’interno di una più ampia moda di fondare ordini cavallereschi durante il XIV e l’inizio del XV secolo, non di rado dediti all’organizzazione di “crociate“, soprattutto dopo il disastro della battaglia di Nicopoli (1396). L’ordine di Sigismondo fu particolarmente ispirato dall’Ordine di San Giorgio del 1318 (Societas militae Sancti Georgii), fondato dal Re Carlo I d’Ungheria nel 1318, il nonno della prima moglie di Sigismondo, Maria.
Un altro modello influente potrebbe essere stato l’Ordine siciliano della nave, fondato nel 1381.
L’ordine si diffuse rapidamente nell’Europa Orientale specialmente in Boemia, Ungheria, Polonia e Principati danubiani (attuale Romania). Si diffuse in seguito in Germania, Austria, Italia e Spagna. Re, Baroni, preti e leader del regno si riunirono sotto il segno del Drago sottoposto alla croce e proclamarono la loro fedeltà al Re Sigismondo e alla sua Regina. Comunque va tenuto presente che tutto l’impegno di Sigismondo per la Chiesa era principalmente finalizzato al desiderio di essere incoronato imperatore, cosa che avvenne il 31 maggio 1433 da parte di Papa Eugenio IV, il quale, con l’occasione ratificò lo statuto dei “Draghi”.
Lo statuto dell’Ordine, che fu ampliato dal vescovo Eberhard di Nagyvárad, cancelliere alla corte di Sigismondo, sopravvive solo in una copia fatta nel 1707, che fu pubblicata in un’edizione del Codex Diplomaticus Hungariae di Ecclesiastico  ac civilis  nel 1841, è rimasto quasi pressoche’ sconosciuto. L’analisi di questo importante documento mostra che l’ordine aveva lo scopo di difendere la croce, simboleggiata dagli antichi draghi (Draconis tortuosi), tramite l’aiuto di San Giorgio, difendere la monarchia ungherese da nemici stranieri e interni e la Chiesa cattolica dagli eretici e dai pagani, in special modo quelli dei convertiti alla dottrina dell’eretico Jan Hus (Hussiti) e quelli dell’Impero Ottomano. Oggi, i materiali conosciuti sono archiviati all’interno dell’Università di Budapest.

Da sinistra:
Pippo Spano e Stefan Lazarec

I membri dell’ordine sono indicati negli statuti come baroni (barones, occasionalmente soci), ecco perchè ancora nel 1431 (anno di conferma dello statuto della confraternita) il titolo di Cavaliere non figurava tra i requisiti per l’ammissione nell’Ordine. Essi erano per lo più alleati e sostenitori politici di Sigismondo, che inizialmente erano in gran parte confinati alle fazioni politiche di Stefan LazarevićNicholas II Garai e Hermann II di Celje, inclusi magnati come Stibor di StiboriczPippo Spano, John Tamási il Ban di Severin, Alfonso V d’Aragona, l’Ambasciatore veneziano Pantaleone Balbo, Enrico V d’Inghilterra, Re Cristoforo III di Danimarca. Di importanza notevole per il ripristino dell’ordine e per la sua continuità storica è Jacob Lackfi (Lackovic) Voivoda di Transilvania e di Banato con la propria residenza presso la città di Rachita (Romania). Il gruppo iniziale di reclute per l’Ordine di Sigismondo contava 21 uomini, che si estesero a circa 24 nel 1418. 
Per i primi 24 Cavalieri del primo Cerchio, il Drago è raffigurato sotto il simbolo della Croce di fuoco, mentre per gli altri Cavalieri il Drago è rappresentato senza la Croce iscritta in latino. Sigismondo scelse come Santi patroni San GiorgioSan Michele Arcangelo e Santa Margherita di Antiochia. Secondo la Leggenda Aurea nelle carne di un drago essi furono inghiottiti ma, per grazia di Dio, furono sputati illesi. Il drago dell’Ordine è rappresentato con la coda avvolta intorno al collo, simbolo del potere del sacrificio della propria vita. Sebbene il motivo della scelta dell’immagine del Drago, che nell’araldica cristiana tradizionale è associata al potere malvagio sconfitto da San Giorgio, invece, nell’Araldica dell’Ordine del Drago, esso rappresenta simbolicamente l’anima di un cavaliere che dà la vita per salvare un’altra anima, dando di sé stesso un immagine di forza e di determinazione impressionante. Sul dorso del Drago, su una fascia bianca, simbolo del sangue versato nell’abnegazione, è disegnata una croce rossa che ricorda l’incrociata bandiera bianca simbolo della vittoria di Cristo sulla morte dopo la Risurrezione; sopra il drago c’è un’altra croce d’oro. Dopo il 1418 l’Ordine ricevette il motto: O quam Misericors est Deus Justus et paciens”

Sigismondo si fece seppellire con l’emblema del  “Drago al Collo” nel 1437. La morte di Sigismondo fu un duro colpo per l’Ordine. L’Ordine del Drago fu dimenticato negli anni successivi, periodo in cui l’Ungheria fu in gran parte conquistata dai Turchi. Tuttavia, dopo la caduta di Costantinopoli nel 1453, esso continuò a svolgere un ruolo importante  nella stessa Ungheria, in Croazia, Serbia, Romania e Albania, fino al 1688.

Comunque fino al XVII secolo, il drago circolare, strangolato dalla sua coda, viene rappresentato sui cappotto-de-armi di molte famiglie nobili del regno ungherese e rumeno che erano i discendenti di alcuni tra i cavalieri che facevano parte dell’Ordine del Drago, durante il regno di Sigismondo. Il principe di Valacchia Vlad II Dracul, il padre di Vlad l’Impalatore, prese il nome dall’Ordine del Drago,  Dracul (il Drago) proprio per la sua appartenenza all’ordine, questo a  riprova che l’Ordine del Drago godeva di grande prestigio per tutta la prima metà del XV secolo.
Vlad - l'Impalatore